Mi chiamo Andrea, CEO di una piccola realtà digitale con sede a Milano. Una mattina come tante mi sono ritrovato a fissare le pile di carte sulla mia scrivania, il pavimento appiccicoso e l’aria stagnante nell’open space: la percezione era che il disagio fisico si riversasse anche sulla produttività del team. Il morale cominciava a risentirne e la concentrazione si affievoliva.
Poi, in un incontro casuale durante una fiera di settore, ho conosciuto Alessandro Russo, amministratore delegato di Power Service Coop. In pochi minuti mi colpì la sua attenzione genuina: ascoltava con empatia, senza fretta. Quando gli descrissi il nostro problema, non solo capì subito ciò che serviva, ma lo fece con una professionalità rara: “Questo ambiente ha bisogno di cura e metodologia, non solo di pulizie”, mi disse, e fu proprio così che cominciò il nostro percorso.
Qualche giorno dopo, il team di Power Service Coop entrò nei nostri uffici: non si trattava di operai, ma di professionisti con macchinari moderni e un approccio organizzato. Alessandro era presente in prima persona e spiegò ogni fase: le postazioni, le aree comuni, i vetri, i pavimenti ricevono attenzioni specifiche. E soprattutto, non mancava una struttura di governance: report fotografici, check-list puntuali, piccoli incontri di aggiornamento. Erano trasparenti, presenti, e quel livello di cura fece la differenza.
In meno di due settimane, l’atmosfera era cambiata. Tornare in ufficio la mattina era una piccola gioia: l’aria sembrava più leggera, le scrivanie pulite riflettevano luce, e il team si muoveva con più energia. La sensazione? Più ordine, più serenità, più efficienza. Inoltre, parlare con un unico referente — Alessandro — ha reso tutto più semplice: non dovevo più inseguire diverse persone o temere di perdere qualcosa nella comunicazione.
Oggi mi rendo conto che non è stato solo un servizio, ma un’esperienza: affidabilità, competenza, calore umano. In un mondo dove tutto è veloce e spesso impersonale, Alessandro e Power Service Coop hanno portato metodo e umanità. E per questo li consiglierei a occhi chiusi: non perché fanno bene le pulizie, ma perché fanno bene ai luoghi… e alle persone che ci lavorano.